CREED III
Da sabato 25 marzo A domenica 26 marzo
Adonis è prossimo a ritirarsi, gli manca solo di vincere un ultimo incontro per uscire di scena nel modo più glorioso e poi dedicarsi alla famiglia - e proteggere la propria salute dalle fratture e dalle contusioni del ring. Del resto anche sua moglie, prossima a rischio di perdere l'udito come del resto la figlia non udente, ha lasciato la carriera di cantante e ora si limita a produrre i successi discografici di altri. Quando però Adonis incontra Damian, detto Dame, suo vecchio amico dei giorni in cui viveva in una casa famiglia, realizza di avere con lui un debito da pagare. Damian infatti era andato in galera nel corso di una rissa che proprio lui aveva scatenato, inoltre Adonis non gli è stato vicino negli anni di carcere. Damian sembra chiedere l'impossibile: un incontro di pugilato per il titolo dei pesi massimi, ma del resto lo stesso Adonis aveva avuto una analoga chance, quindi come potrà dirgli di no?
Michael B. Jordan è protagonista e pure regista di Creed III, dove dimostra una buona mano e qualche idea, ma non bastano a salvare un film di ottundente prevedibilità.
Creed III si apre su un flashback con Adonis ancora bambino, in una cameretta a casa Creed, decorata di immagini tratte dagli anime - ben riconoscibile, in particolare Naruto. Forse anche per questo, quando arriverà il momento dell'inevitabile faccia a faccia sul ring con Dame, la scena si tingerà di toni metafisici come se fossimo nella battaglia di un manga: il pubblico scompare nella tensione tra i due contendenti, che non vedono più nemmeno i rispettivi allenatori. Addirittura appaiono le sbarre di una prigione sul ring, trasformando l'incontro di pugilato in uno psicodramma che inscena la necessità di superare il passato di entrambi. Infatti l'esito somiglierà più a quello di una seduta di terapia che non di un incontro di boxe - e in questi giorni Michael B. Jordan va parlando di un "Creed Universe" dove implicitamente potremmo rivedere anche Dame.
Purtroppo questa spiazzante soluzione visiva è l'unico brivido in un film altrimenti risaputo dal primo all'ultimo minuto. È immediatamente ovvio quello che dovrebbe essere un colpo di scena rivelato a due terzi del film; è del tutto scontato come andranno i tre incontri di pugilato; e, quel che è peggio, è a dir poco manicheo il tratteggio del personaggio di Dame. Caricato d'odio da diciotto anni di prigione finisce per dimostrare di essere diventato più o meno un criminale, che si aggira con gangster armati di pistola e si comporta come un bullo non appena non ha più bisogno di Adonis.
ORARI:
Domenica: ore 16:15 - 21:00